Frazioni oleose e rifiuti solidi a bordo nave: gestione e regole

Frazioni oleose e rifiuti solidi a bordo nave: gestione e regole

Nella gestione dei rifiuti un ambito a sé è costituito dai rifiuti prodotti a bordo nave. A questi, soprattutto quando si tratta di rifiuti pericolosi, deve essere prestata particolare attenzione per evitare il rischio di contaminazione ed inquinamento dell’ambiente marino.

Quali rifiuti vengono prodotti in una nave

Su una nave sono tantissimi i tipi di rifiuti che vengono prodotti. Ci sono i rifiuti assimilabili a quelli urbani (garbage): plastica; materiale di imballaggio e tessuti; triturati di carta, di stracci, di vetro, di metallo, di bottiglie, di terracotta; prodotti cartacei, stracci, metalli, bottiglie, terracotta; rifiuti alimentari; cenere proveniente da inceneritore. Ci sono poi le acque reflue (acque la cui qualità è stata pregiudicata dall’azione antropica dopo il loro utilizzo e che non sono più idonee a un loro uso diretto), i rifiuti e i residui del carico oleosi tra cui le acque di sentina (acque formate da infiltrazioni di acqua salata, acqua di raffreddamento, olio combustibile e olio lubrificante, dalla separazione dei liquidi nelle cisterne di sedimentazione e di decantazione, dallo scarico durante vari processi di depurazione, da particelle di fuliggine e di sporcizia), i residui del carico (rientra tra questi l’acqua di zavorra, ossia l’acqua utilizzata dalle navi per stabilizzare lo scafo, che viene prelevata generalmente in una zona sotto la costa), i rifiuti speciali particolari e i rifiuti sanitari.

Dalla nave a terra: come avviene il viaggio dei rifiuti

I rifiuti prodotti sulle navi devono essere differenziati e classificati. Essi vengono poi raccolti con l’utilizzo di motobarche, bettoline, rimorchiatori con diverse capacità e adeguatamente attrezzati (serbatoi, pompe, valvole, …) e quindi portati verso gli impianti di smaltimento, riciclo, bonifica a seconda del loro tipo.

Il ritiro dei rifiuti comprende anche i servizi di prevenzione e bonifica dello specchio acqueo marino. Si tratta di operazioni delicate che devono essere eseguite con la massima attenzione e che richiedono il supporto del servizio antincendio portuale.  

Per evitare che i rifiuti siano gettati in mare, la nave deve provvedere a conferirli agli impianti portuali di raccolta ogni volta che si ferma in un porto. Può richiedere il permesso a non compiere l’operazione soltanto se ha una capacità di stoccaggio sufficiente per giungere al successivo porto sulla sua tratta.

Il caso specifico delle frazioni oleose

I fanghi e le acque di sentina sono considerati rifiuti speciali pericolosi per la presenza di oli. Per questo lo scarico è proibito entro le 12 miglia dalla costa; oltre le 12 miglia esso è ammesso solo se la nave è in navigazione, il contenuto di olio nell’effluente non supera le 15 ppm e sia rispettata anche una serie di altri vincoli (la nave, ad esempio, deve essere dotata di un separatore con stop automatico).

Norme di riferimento

Per approfondire la tematica puoi consultare le leggi e le convenzioni internazionali di riferimento qui elencate:

  • D.lgs. 152/06 e ss.mm.ii. (art. 232);
  • Convenzione Internazionale MARPOL 73/78;
  • Direttiva 2000/59/CE “Impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico”;
  • D.lgs. 182 del 24.06.2003 e ss.mm.ii. “Attuazione della direttiva 2000/59/CE”;
  • DM 17 novembre 2005, n. 269 recante il “Regolamento attuativo degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, relativo all’individuazione dei rifiuti pericolosi provenienti dalle navi, che è possibile ammettere alle procedure semplificate”.

Per la gestione dei rifiuti portuali puoi rivolgerti a Ecologia Oggi Spa (ecologiaoggi.it). Operiamo in tutta la Calabria e in tutti i Comuni della provincia di Cosenza, Reggio Calabria, Crotone, Vibo Valentia, Catanzaro (Lamezia Terme) e nel Sud Italia.

Per informazioni puoi contattarci telefonicamente allo 0968.442032 o tramite mail info@ecologiaoggi.it. Siamo a Lamezia Terme, in Via Cassoli, n. 18.