Il registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti
Ricordiamo tutti il SISTRI (Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti), ovvero il sistema informativo voluto dal Ministero dell’Ambiente per monitorare i rifiuti pericolosi, che prevedeva di trasferire in formato digitale i previgenti adempimenti documentali in forma cartacea. Questo sistema, che prevedeva il pagamento di un contributo annuale e sanzioni per l’omessa iscrizione o mancato pagamento della quota annuale, non è tuttavia mai entrato in funzione, fino alla sua soppressione a partire dal 1° gennaio 2019 con la legge dell’11 febbraio 2019, e con l’istituzione al suo posto del Registro Elettronico Nazionale per la tracciabilità dei Rifiuti, gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste questa nuova modalità di gestione e quali sono le principali differenze rispetto al Sistri.
A chi è rivolto Il registro elettronico e come iscriversi
L’obbligo d’iscrizione a questo Registro Elettronico Nazionale per la tracciabilità dei rifiuti è rivolto a :
- Enti e imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti
- Produttori di rifiuti pericolosi
- Enti e imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale
- Commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi
- Consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti
Per quanto riguarda i rifiuti non pericolosi, chiunque effettui a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti, i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione, le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e di smaltimento di rifiuti, i Consorzi istituiti per il recupero ed il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti, nonché le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi e le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184, comma 3, lettere c), d) e g) ad esclusione degli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile con un volume di affari annuo non superiore a euro ottomila, delle imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi, di cui all’articolo 212, comma 8, nonché, per i soli rifiuti non pericolosi, le imprese e gli enti produttori iniziali che non hanno più di dieci dipendenti” (articolo 189, comma 3 del D.lgs. 152/2006).
Per quanto riguarda le modalità d’iscrizione invece, sia dei soggetti obbligati che di coloro che vorranno aderirvi volontariamente, e per le modalità di organizzazione e funzionamento del registro stesso attraverso un sistema di gradualità per la progressiva partecipazione, verranno fissate e divulgate attraverso un decreto del Ministero dell’Ambiente.
Come funzionerà questo Registro elettronico Nazionale e sanzioni
Dal 1° gennaio 2019 dunque, la tracciabilità dei rifiuti sarà garantita attraverso la compilazione di formulari e tenuta dei registri di carico e scarico e trasmissione del MUD, (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale) con il quale si identifica un insieme di dichiarazioni, presentate annualmente da soggetti quali discariche, trasportatori e produttori di rifiuti alla Camera di Commercio di pertinenza e nelle quali i rifiuti vengono raggruppati per tipologia (tramite dei codici numerici chiamati CER), per produttore e provenienza. Rimane comunque valida la possibilità di compilare e tenere il registro di carico e scarico e i formulari anche in formato digitale, e l’iscrizione al Registro elettronico Nazionale comporterà , a partire dal 2020 e per garantire l’integrale copertura dei costi di funzionamento del sistema, il versamento di un diritto di segreteria e di un contributo annuale che verrà fissato dal Decreto, da aggiornare ogni 3 anni. La violazione dell’obbligo di iscrizione, il mancato o parziale versamento del contributo e le violazioni degli obblighi, sono soggetti a sanzioni amministrative pecuniarie, il cui importo sarà determinato, per le singole condotte sanzionate, con il decreto sopra citato. Ecologia Oggi opera nel settore ambientale fin dal 1987 in Calabria e in tutto il Meridione, e nasce con l’intento di erogare servizi ecologici integrati, valorizzando il recupero al posto del conferimento in discarica e occupandosi della raccolta, trasporto e avvio a recupero/smaltimento rifiuti speciali pericolosi, sanitari e ospedalieri. Per avere maggiori informazioni visita il nostro sito oppure scrivici un’email all’indirizzo info@ecologiaoggi.it.